Per il mio cane o gatto è meglio la dieta casalinga, le crocchette, le scatolette?

Immagine che rappresenta un cane ed un gatto che cercano di capire quale sia la dieta migliore per loro.
Qual è la dieta migliore per il cane e il gatto?

Una delle domande più frequenti al veterinario è sicuramente quella che mira a trarre informazioni su quale sia l’alimentazione migliore per il proprio animale domestico.
Per chiarezza possiamo distinguere vari tipi di approcci che il proprietario possa mettere in atto per gestire l’alimentazione del proprio animale in questa maniera:

1) Alimentazione data da scarti e resti di cibo del proprietario.
Anche se molti proprietari saranno pronti a giurarvi che il loro Husky è arrivato alla veneranda età di 17 anni mangiando solo pane raffermo… rimane ovviamente la dieta che rischia di essere la più sbilanciata tra quelle che stiamo esaminando ed è quindi la più sconsigliata anche se forse la più rapida nella preparazione e la più economica.

2) Dieta casalinga ben bilanciata che il medico veterinario redige con perizia per il cliente da somministrare al proprio animale domestico. La scelta più consapevole, solo ed unicamente quando ben bilanciata ed integrata (ad esempio con la Vitamina D), questo permette di avere a che fare in maniera diretta con le materie prime utilizzate, questione di fondamentale importanza poiché anche subendo il processo di lavorazione nel cibo industriale possono

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Infezione da Coronavirus nel gatto e Peritonite infettiva felina (FIP)

Gatto che cerca di ridurre il rischio di contagio da Coronavirus eliminando virus nel wc (spiegazione nell’articolo)

Calma, da subito premettiamo che non parliamo di Covid-19, il Coronavirus c’è sempre stato anche in altre specie oltre l’uomo e in questo articolo si discute di quello del gatto domestico presente nei gatti a livello mondiale.

Il contagio avviene da un gatto infetto a gatto sano tramite le feci.

I gatti infetti da Coronavirus presentano sintomi lievi e brevi nella loro durata.

Il problema principale ruota attorno al fatto che il Coronavirus felino possa portare a causare la Peritonite infettiva felina (FIP) che è ben più grave…
La FIP si instaura per mutazione del Coronavirus presente precedentemente nel paziente.

La maggior probabilità di sviluppare la FIP è per pazienti con alta carica di Coronavirus, ridotta azione del sistema immunitario, predisposizione genetica (notizia importante per gli allevatori), essere gatti giovani, vivere in ambienti con cospicua densità di popolazione.
Lo stress da interventi chirurgici o cambi di ambiente possono anche agevolare l’instaurarsi della FIP.

La pessima notizia è che la FIP non è curabile, ciò che si può fare è instaurare un trattamento di supporto e sperare di aumentare l’aspettativa di vita, quasi sempre molto breve di un gatto con FIP. Sintomi comuni sono: febbre, anoressia, diminuzione del peso.

Se invece si vuole trovare qualche buona notizia è che

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Quando sterilizzare o castrare il cane o il gatto?

Momento della sterilizzazione e castrazione nel cane e nel gatto
Momento della sterilizzazione e castrazione di cane e gatto?

Sterilizzare e castrare è alla base del controllo delle nascite, ed anche se delle indagini mostrano come il problema del randagismo sia ancora legato all’abbandono questo fenomeno è probabilmente ridotto indirettamente dalle sterilizzazioni e dalle castrazioni.

Spesso ci si domanda:

“qual è il momento ideale per effettuare la sterilizzazione e la castrazione nel cane e nel gatto?”

L’età ideale in cui eseguire l’intervento per la sterilizzazione della femmina e la castrazione del maschio è ancora oggi sconosciuta!

In primis per barcamenarci in questo argomento occorre fare una distinzione tra animali di gattili, di colonia, canili, randagi e animali di proprietà.

Nonostante gli studi contrastanti generalmente la sterilizzazione e la castrazione vengono eseguite attorno ai 7 mesi dalla nascita. Dato che molti gatti diventano fecondi prima dei 6 mesi (tanti veterinari trovano per questo più affidabile regolarsi col peso dell’animale che con l’età) si rischia che

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Come aumento l’acqua che beve il mio gatto?

Come aumentare l'introito di acqua da parte del gatto tramite un rubinetto aperto
Un gatto al quale piace bere acqua corrente

Spesso chi ha un gatto sopratutto nell’ambiente casalingo lamenta il fatto che beva poca acqua. Per aumentare l’acqua assunta dal proprio gatto si attuano vari stratagemmi letti in internet o arrivati per passaparola da altri proprietari di gatti che lamentavano a loro volta una situazione simile…

Partiamo dal fatto che è oggettivamente difficile conoscere l’introito di acqua di un gatto in particolare e capire se c’è uno stato di insufficiente assunzione idrica, poiché il fabbisogno dipende anche dal tipo di attività che svolge e dal tipo di alimento che mangia se umido o secco, misto, casalingo, tipo di commerciale… e la quantità che beve non è sempre facilmente quantificabile poiché potrebbe essere che un gatto non viva da solo, quindi bisognerebbe vedere quanta acqua beve ogni gatto convivente effettivamente…
Delle volte in maniera sistematica ed oculata la restrizione idrica può essere utilizzata come metodo di diagnosi di diabete insipido.

Molte problematiche possono essere connesse ad uno stato di ridotta assunzione di acqua, spesso può venire in mente per le cistiti recidivanti, poiché un gatto che assume poca acqua non ha un buon flusso di urine con una buona produzione delle stesse, e così si elimina un meccanismo di difesa essenziale che l’organismo ha nei confronti della vescica e del sistema renale in toto.
In realtà lo stato di disidratazione seppur molto leggero e non a livelli clinici può comportare

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Quali sono i vaccini obbligatori per cane e gatto?

Vaccinazioni obbligatorie per cane e gatto e differenza con i vaccini raccomandati
Vaccini obbligatori e raccomandati per cane e gatto

Spesso vengono poste al veterinario che si occupa di cani e gatti queste domande:
“Quali sono i vaccini obbligatori per il mio cane?”
“Quali sono i vaccini obbligatori per il mio gatto?”

La nascita del quesito parte dalla premura che abbiamo verso il nostro animale domestico, dal fatto che si sa che se si adotta un cane o un gatto sono da mettere in conto le vaccinazioni e bisogna seguire il piano vaccinale correttamente se si vuole attuare una prevenzione verso le principali malattie infettive di queste specie animali.
La domanda letteralmente, e come “forma mentis” mutuata dalla medicina umana, sottintende che ci sia un piano vaccinale che per legge bisogna seguire per garantirci la libertà nella gestione degli incontri e dei luoghi dove il nostro animale possa andare o essere condotto….

Se consideriamo il senso letterale quindi la risposta è che non ci sono vaccinazioni obbligatorie per legge per il proprio animale domestico, fatta eccezione per la vaccinazione antirabbica contro il virus della Rabbia quando ci sono spostamenti all’estero.
Gli animali devono essere dotati di microchip, avere un passaporto internazionale firmato da

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Informazioni sull’infezione da Parvovirus nel cane e nel gatto

Immagine di un cane e di un gatto che rappresenta un'infezione da Parvovirus e quindi una Parvovirosi
La Parvovirosi nel cane e nel gatto, infezione da Parvovirus

La Parvovirosi è una delle infezioni da virus più frequenti e gravi in cuccioli e gattini.
Questa è determinata dal Parvovirus che è particolarmente efficace nell’attaccare le cellule che si dividono rapidamente nel corpo come quelle dell’intestino, del midollo osseo e del sistema immunitario.
Nelle cagne e nelle gatte gravide un’infezione del feto può determinare difetti molto gravi alla nascita oppure portare a morte i nascituri.

Il rischio principale per questa malattia è per i cuccioli e gattini, soprattutto prima dei 4 mesi di età. Le cagne e le gatte che sono state vaccinate forniscono anticorpi ai loro figli attraverso il latte e vengono assorbiti entro il primo giorno di vita.
C’è un periodo delicato di tempo in cui gli anticorpi della madre non proteggono più dall’infezione, ma possono andare in conflitto con la corretta acquisizione dell’immunità data dal vaccino, per questo motivo occorre seguire le indicazioni del medico veterinario del nostro cucciolo e gattino per poter portare a termine il piano vaccinale senza errori. L’infezione si contrae da altri animali infetti, da persone che sono entrate in contatto con animali infetti o da un ambiente contaminato. Questo virus è molto resistente anche nell’ambiente, la candeggina e la

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Consigli per proprietari di cani nella fase di ripresa da Covid-19

La collega dott.ssa Paparcone e la sua cagnolina Elly in epoca Covid-19

In questo periodo difficile da Covid-19 abbiamo dovuto fare i conti con dei grandi cambiamenti nella gestione delle nostre attività e delle interazioni familiari e dei rapporti con i membri della famiglia, compreso il nostro cane.

Quasi sicuramente i nostri cani saranno stati contenti di vederci più spesso e passare più tempo con noi e per alcuni versi potrebbe essere stato un vantaggio per migliorare il nostro rapporto con loro ed è vero anche il fatto che abbiamo cambiato abitudini rapidamente e ciò potrebbe aver causato stress, questo vale sia per noi che per loro…. Considerando poi l’obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione oltre i 200 metri ciò riduceva l’esplorazione di posti nuovi dove passeggiare e correre ed andava a limitare alla zona vicino casa l’attività ricreativa completa, cosa che per chi ha cani territoriali e aggressivi o semplicemente con molte energie da spendere potrebbe aver aumentato i problemi connessi.

Adesso ci sarà un ulteriore cambiamento: la ripresa a vario grado delle nostre attività, sperando che abbiamo seguito i consigli del nostro medico veterinario nella fase precedente e quindi non abbiamo abusato della presenza e della pazienza coccolando troppo il nostro animale domestico procediamo con questa nuova fase…

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Diagnosi di diabete insipido tramite restrizione idrica

Restrizione idrica per la diagnosi
Restrizione idrica per diagnosi di diabete insipido in veterinaria

Delle volte può capitare che il proprio cane o gatto inizino a bere ed urinare più del normale… incontinenza notturna, vomito… potrebbe venire in mente al proprio medico veterinario di indagare sulla causa di queste problematiche.

Per la diagnosi di diabete insipido in prima istanza il veterinario va ad escludere altre cause possibili di questa sintomatologia. Escluse altre cause ci si pongono davanti varie modalità di indagine dove il proprietario dell’animale dovrà dare il suo contributo in quanto a collaborazione e diligenza.

Il quadro di indagine basato sulla restrizione idrica è quello di più frequente utilizzo per valutare la risposta del paziente diviso in 3 fasi:

Fase 1 che inizia già da casa e il proprietario va a scalare l’acqua in maniera graduale fino alla completa restrizione; per un’analisi accurata si può consigliare, sopratutto se già è abitudine dell’animale, di somministrare un cibo secco così da sapere esattamente quanta acqua stia assumendo il cane o il gatto in esame. L’acqua che si va a somministrare si divide in varie porzioni così da fare in modo di non lasciare lunghi periodi l’animale senza acqua. Attenzione a qualsiasi sintomo particolare si noti nel proprio animale, tra i quali abbattimento e umore basso poiché se a rischio si decide di interrompere la procedura dato che si possono avere anche sintomatologie neurologiche per via di questo tipo di restrizione idrica in soggetti con diabete insipido.

La Fase 1 si compone esattamente di 3 giorni:

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Cane e gatto producono Vitamina D o necessitano di integrazione?

Zelda a passeggiare in montagna in una bella giornata di sole!

La vitamina D è da sempre conosciuta come la vitamina la quale quando è in carenza determina situazioni come il rachitismo nei soggetti giovani e l’osteomalacia negli adulti. Contemplata in tutti i testi dunque per quanto concerne il metabolismo calcico è tornata alla ribalta per la sua inclusione nei ragionamenti connessi alla capacità di aumentare la massa magra e ridurre quella grassa, ma sopratutto per il ruolo che ricoprirebbe nel sistema immunitario, per alcuni dovrebbe essere presente in quantità adeguata per garantire un buon funzionamento dell’organismo verso vari agenti eziologici e qualcun altro vuole proporre la sua misurazione come indice dello stato di salute, quindi ancora non sempre è chiaro se la Vitamina D risulta diminuita in caso di riduzione dell’apporto o della sintesi oppure se è ridotta quando è il sistema immunitario ad avere un abbassamento della sua funzione per altri motivi.

Essendo una vitamina per definizione l’organismo ha necessità di introdurla in qualche maniera, si consigliano

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